Ieri mercoledì 28 Marzo siamo stati testimoni di un’ennesima strage nel mondo del lavoro. Un operaio ferito gravemente al volto a Terranova Bracciolini, un altro operaio con ustioni di terzo grado a causa di un incendio alla Sanac di Massa, infine l’incidente più grave: due operai del porto di Livorno, a seguito di un’esplosione a un serbatoio industriale di oli combustibili, sono morti. “Fermare gli incidenti e gli infortuni sul lavoro deve essere la priorità dell’agenda politica in Toscana per trovare soluzioni finalmente efficaci sulla sicurezza e tutela dei lavoratori…un bollettino di guerra che ci chiama tutti quanti alla responsabilità” – hanno dichiarato rappresentanti del mondo sindacale e politico. Appunto, le responsabilità, ma chi sono i responsabili? Solo gli imprenditori, oppure anche i sindacalisti che non vigiliamo sufficientemente, i politici che non fanno leggi giuste e i magistrati che le applicano secondo loro discrezionalità? Naturalmente siamo d’accorso con quanto è stato dichiarato dai colleghi di altre sigle, anzi d’accordissimo, ma come tutte le volte che accadono tragedie del genere, in Toscana come in altre parti d’Italia, le frasi che vengono pronunciate e scritte con tanto di firma si ripetono in continuazione, come si ripetono in continuazione i morti e i feriti? L nostra non vuole essere una critica, ma una proposta per riflettere tutti insieme, senza le divisioni ideologiche del passato che non hanno certo portato alcun vantaggio per nessuno, tantomeno per i lavoratori. Quello che l’UGL Toscana vuole dire è che uniti si potranno affrontare i muri di gomma della politica. Di fronte ad un lavoro costante e ripetitivo fino alla nausea, gli imprenditori dovranno capire che non ci si può piò arricchire sulla pelle dei lavoratori e che una parte del guadagno andrà investito in sicurezza. I politici dovranno capire che di fronte al sindacato unito e compatto, che non esiterà a mettere in campo tutti gli strumenti che la legge gli consente, non potranno rispondere evasivamente e dovranno approvare in parlamento e al senato leggi volte a punire con severità finanziariamente chi non rispetta le regole, perché pensiamo che i capitani dell’industria abbiano più paura a sborsare qualche milione di euro che a farsi una non in galera che poi non farebbero. Infine i magistrati, che di fronte alle leggi esistenti, hanno un margine di discrezionalità. Speriamo che dopo questi avvenimenti la loro sensibilità aumenti in modo tale che applichino il massimo della pena per chi è responsabile di queste stragi. Quindi, il lavoro vero, auspichiamo inizierà dopo tutte le manifestazioni e tutti i proclami.
Le famiglie dei lavoratori deceduti, alle quali va tutto il nostro cordoglio, e le famiglie degli operai feriti, aspettano risultati concreti: leggi giuste e una loro corretta applicazione.
La Segreteria Regionale UGL Toscana